Idea giapponese: il parco eolico fatto da lenti giganti e galleggianti per triplicare la resa energetica
Un vero e proprio tesoro economico è nell’aria e sempre più Paesi nel mondo iniziano a rendersene concretamente conto: per esempio secondo quanto stimato dall’International Clean Energy Analysis, gli Stati Uniti – il paese più energivoro del pianete – posseggono 2.2 milioni di chilometri quadrati di territorio ad alto potenziale per quanto riguarda l’energia eolica: una vera e propria miniera d’oro, anzi, di vento che rende gli Usa la terza potenza mondiale per quando riguarda le potenzialità dell’eolico.
Uno sfruttamento del 20% di tale potenziale sarebbe sufficiente per produrre una quantità di energia tale da soddisfare un terzo del fabbisogno energetico dell’intero paese, purchè supportata da un’adeguata rete di raccolta e distribuzione. Con turbine in grado di triplicare la resa degli attuali impianti eolici, ecco quindi possibile la produzione dell’intero fabbisogno energetico degli Usa in modo “green”, sfruttando appena il 20% del potenziale.
SPECIALE: La turbina eolica più grande al mondo
Si tratta forse di un sogno, ma che potrebbe non essere troppo lontano, grazie all’idea rivoluzionaria che arriva dal Giappone:l’università di Kyushu ha infatti progettato delle lenti eoliche, particolari turbine che presentano un anello collegante le singole pale, in grado di sfruttare al meglio anche il quantitativo d’aria che nelle normali turbine scorre tra le pale inutilizzata.
Un tale potenziamento energetico potrebbe permettere di dire addio alle risorse non rinnovabili, così come all’energia nucleare, grazie anche alla simultanea crescita non solo delle potenzialità delle turbine eoliche, ma anche dei sistemi di accumulo e di distribuzione di energia, permettendo la conservazione dell’energia prodotta nel corso della notte per far fronte alle curve giornaliere dei consumi. I vantaggi riguardano anche l’impatto paesaggistico, dal momento che un numero contenuto di turbine eoliche sarebbe sufficiente per rispondere al fabbisogno energetico di ampie aree urbanizzate.
A trarne vantaggio, sottolineano i ricercatori dell’Università di Kyoshu, sarebbe anche il mercato del lavoro, grazie al personale necessario per l’installazione e la manutenzione delle nuove turbine, spianando la strada ad un mercato che per ora costituisce solamente poco più di un germoglio.
Una prospettiva certamente preferibile all’attuale paradigma energetico: che ne dite?
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