giovedì 31 ottobre 2013

QUADRO DI VITA

Saro Gemini Il Duale ha condiviso la foto di DaVide Casalini.


Ecco il quadro che stà provocando polemiche nelle reti sociali: La prima immagine si riferisce alla pedofilia coperta dal Vaticano. La seconda immagine si riferisce alla pedofilia nel turismo sessuale Tailandese. La terza immagine si riferisce alla guerra in Siria che stà uccidendo migliaia di bambini. La quarta immagine si riferisce al traffico di organi sul mercato nero, dove le prime vittime sono i bambini dei paesi più poveri. La quinta immagine si riferisce alle stragi causate dalle armi libere negli Stati Uniti E infine la sesta immagine si riferisce all'obesità infantile causata dalle grandi corporazioni di ristoranti Fast Food in tutto il mondo.

NEL NOME DELLA MADRE

๑๑๑ Samhain : Sono stata con voi sin dall'inizio, e io sarò con voi alla fine ๑๑๑



Per i Celti Samhain è l'Inizio per i Cristiani Samhain è la fine, ebbene è così sottile il velo tra l'inizio e la fine che spesso si confonde, esiste un popolo che non festeggia le nascite ma la morti, la morte che Libera.
Non siamo abituati a guardare negli occhi la Morte, tutto quello che si trasforma ci fa paura, come se la l'esistenza fosse immutabile, non è così, tutto ci racconta di quanto la Morte sia necessaria alla Vita eppure l'unico modo in cui riusciamo a festeggiarla è beffeggiandola.
Samhain è il calderone fumante di Ceridwen li dove tutto perde la sua forma originaria, avviene l'alchimia della trasformazione, è nel potere di Ecate di essere accompagnatrice nel regno dei morti e Levatrice Divina,
è togliersi la maschera dell'immutabilità e onorare tutte le morti della nostra vita, le trasformazioni, le perdite e le conquiste, L'Inizio e la Fine.
Samhain è quell'attimo tra la Fine e l'Inizio li dove l'anima danza nella libera presenza di essere Dio, dove ogni verità ci viene rivelata, dove il tempo perde il significato che conosciamo e lo spazio annulla i confini.
Samhain è la cenere della Fenice, è il tappeto di foglie d'autunno che diventerà portatore di primavera, è tutto quello che non è più eppure contiene in sè l'essenza di ogni cosa.
Svuotiamo le zucche, impastiamo dolcetti, sorridiamo alla morte se questo ci illude che tolta la maschera nulla è cambiato, sappiatelo, il cambiamento, la trasformazione, la morte inizia lo stesso momento in cui inizia la vita, e se questo può sembrarvi macabro poco importa, perchè d'altro canto la morte è allo stesso modo portatrice di vita. Cosa c'è di così oscuro? chi ha volutamente calato i veli della paura sulla morte? Perchè qualcuno si è preso la briga di soffiare via la sacralità della morte ed instillare la paura invece che il rispetto?
La paura è un mezzo di controllo conosciuto fin dall'antichità, ogni favola che si rispetti racconta di una porta chiusa dove "si dice" viva il male, l'orrendo, il buio, se non c'è una porta c'è di sicuro un bosco che ha lo stesso scopo, ebbene... è lì che si annida la luce, nel più profondo buio, nel "si dice".

Non fidatevi più del "si dice", aprite la porta, affrontate il bosco, e scoprirete che la verità anche quella più sconvolgente ha un volto più luminoso di ogni paura.
Ed eccomi oggi a festeggiare Samhain, le mie trasformazioni, le mie morti e la mia Verità, mi immergo nel calderone di Ceridwen , ascolto la voce antica di chi mi racconta che il bosco oscuro tanto tempo fa era il bosco sacro, che la "porta chiusa" era la finestra sul mondo interiore.

Ascolto la voce antica che sussurra di un tempo in cui la Madre era la Prima e l'Ultima, il grembo che dona la vita e il sepolcro che custodisce la morte, un tempo in cui sapevamo riconoscere la sua Voce e non avevamo paura della Verità .
Sollevo i veli, mi addentro nel bosco, rido contro la paura e pronuncio le sue parole :

Ritornate a me. Ritorna a te stessa. Ricordati di te stessa. Ricordati di me. Io sono la Grande Madre. Io sono la Dea. Io sono la Santa. Ascoltate le mie parole. Ascolta la mia canzone. Io sono in te, quindi non potrò mai essere persa. La mia storia è la tua storia. Ed è la vera storia della nascita e della vita e della morte. Tu sei donna, e lo sono anch'io. Attraverso di me, tu esisti, attraverso di te, io esisto. Noi siamo quella che creano. Noi siamo quelle che nutrono. Noi siamo quelle che aprono le porte tra i mondi. Noi siamo quelle che devono reclamare noi stesse, che devono ritessere noi stesse. (...)
Dimmi che mi senti arrivare a te dal nucleo profondo del tuo essere, da tempo immemorabile. Dimmi che senti il mio risveglio dentro di te, è svegliarsi alla tua bellezza e al tuo potere. Dimmi che stai rivendicando la tua verità e non ascolti più le menzogne. Dimmi che ti ricordi che sei la Dea. Dimmi che ti ricordi che io e te siamo la stessa cosa. (...)
Sono stata con voi fin dall'inizio, e sarò con voi alla fine. Io sono parte di te e tu sei parte di me. Permettimi di amarti. Permettimi di onorarti. Permettimi di tornare. *



Buon Samhain anime belle, che il velo sollevandosi vi mostri il vostro splendore.

Selva Della Luna 


*Vi ricordo il nostro prossimo incontro di Luna Piena : 
17 Novembre , Roma.
Nel Nome della Madre e Selva della Luna vi invitano a celebrare la Luna della nebbia
*** Ritorno ad Avalon ***
per informazioni e prenotazioni : selvadellaluna@gmail.com 

** citazione di Susan Weed -The Goddess is Alive in Every Woman

HALLOWEEN


Festa di Halloween 2013: origini e storia della Notte delle Streghe


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Halloween è tra i più antichi riti celebrativi la cui origine risale alla notte dei tempi. La sua crescente popolarità anche in Europa, deriva dalla tradizione Americana nella quale la notte di Halloween è la notte dei travestimenti e del famoso “Trick or Treat” (scherzetto o dolcetto). Ma molti non conoscono la vera storia di Halloween…

A ben vedere Halloween non ha origini americane, ma è una festa perfettamente europea, ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Questo antico popolo, stanziato nelle terre di Gran Bretagna, Irlanda e Francia, festeggiava l’inizio del Nuovo Anno il 1°Novembre: giorno in cui si celebrava la fine della “stagione calda” e l’inizio della “stagione delle tenebre e del freddo”. La notte tra il 31 ottobre e il 1° Novembre era il momento più solenne di tutto l’anno druidico e rappresentava per i Celti la più importante celebrazione, chiamata “notte di Samhain”. Tutte le più importanti leggende celtiche sono ambientate in questa notte e molte di esse riguardavano la fertilità della Terra e il superamento cosmico, nonché l’inizio del regno semestrale del Dio delle Tenebre: Samhain appunto. Per i Celti, popolo dedito all’agricoltura e alla pastorizia, la ricorrenza che segnava la fine dei raccolti e l’inizio dell’inverno assumeva una rilevanza particolare in quanto momento di radicale cambiamento: le greggi venivano richiamate dai verdi pascoli estivi e le persone si ritiravano nelle case per trascorrere al caldo le lunghe e fredde notti invernali, passando il tempo a raccontare storie e svolgere lavori di artigianato.

I Celti credevano inoltre che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain, Signore della Morte e Principe delle Tenebre, chiamasse a sé gli spiriti dei morti, in un giorno in cui tutte le leggi dello spazio e del tempo erano sospese, permettendo al mondo degli spiriti di unirsi al mondo dei viventi. Una leggenda racconta che tutte le persone morte l’anno precedente tornassero sulla terra la notte del 31 ottobre, in cerca di nuovi corpi da possedere per l’anno venturo, così i bambini andavano di casa in casa raccogliendo legna per formare un enorme falò al centro della cittadina. Quando il falò bruciava, nei villaggi ogni altro fuoco doveva essere spento, per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi. Il rito prevedeva anche lo spegnimento del Fuoco Sacro e la riaccensione di un Nuovo Fuoco (che simboleggiava l’arrivo del Nuovo Anno) il mattino seguente. Per la sacra cerimonia, i Druidi si incontravano sulla cima di una collina in un’oscura foresta di querce (albero scaro) dove offrivano sacrifici di sementi e animali, danzando e cantando fino al mattino. Si sanciva così il passaggio tra la stagione solare e la stagione delle tenebre. Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia che provvedeva a riaccendere il focolare domestico. Spegnere il fuoco simboleggiava che la metà oscura dell’anno (quindi la morte) stava sopraggiungendo mentre l’atto di riaccenderlo era simbolo di speranza e di ritorno alla vita, dando così a questo rito la rappresentazione ciclica del tempo.

Gli antichi Celti temevano specialmente il momento del crepuscolo poiché credevano che in quel particolare frangente gli spiriti potessero vagare sulla Terra. Con il loro aiuto Samhain (la terribile divinità della notte) avrebbe potuto imprigionare e uccidere il Sole, senza il quale la vita intera sarebbe terminata. Era quindi necessario offrire dei sacrifici per placare gli spiriti erranti e per ossequiare la divinità. L’usanza moderna di travestirsi nel giorno di Halloween, nasce proprio dalla tradizione Celtica di festeggiare per 3 giorni mascherandosi per esorcizzare e spaventare gli spiriti indossando le pelli degli animali uccisi durante i sacrifici del 31 Ottobre. Vestiti con queste maschere grottesche i Druidi ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.

Nella tradizione celtica non esistono né diavoli, né demoni, tuttavia le Fate erano spesso considerate ostili e pericolose. Le leggende narrano che nella notte di Samihain le Fate erano solite fare alcuni “scherzetti“ agli umani, portandoli a perdersi nelle “colline delle Fate” dove rimanevano intrappolati per sempre. I Celti quindi, per guadagnarsi il loro favore erano soliti offrire cibo o latte che veniva lasciato sui gradini delle case. Un’altra origine del detto “trick or treat” (l’odierno “Scherzetto o dolcetto”) si fa risalire al periodo in cui i primi cristiani, in cammino da un villaggio all’altro, elemosinavano per un pezzo di “dolce dell’anima”, che altro non era se non un tocco di pane. Più “dolci dell’anima” si ricevevano, più preghiere si sarebbero recitate per i defunti della generosa famiglia. Da qui il famoso gioco del ” trick o treat” nella quale i bambini travestiti con costumi “mostruosi e terrificanti” vanno di casa in casa, chiedendo dolcetti o qualche moneta.

Le festività in onore della fine dell’estate non erano però una prerogativa celtica: l’ultimo raccolto dell’anno era infatti un evento festeggiato contemporaneamente in molte diverse culture e anche i Romani, intorno al 1° novembre, onoravano Pomona, la dea dei frutti e dei giardini, con offerte varie (sopratutto mele) per propiziare la fertilità futura. Quando durante il primo secolo i Romani invasero la Bretagna, vennero a contatto con le celebrazioni celtiche e, con i passare dei secoli il culto di Samhain e di Pomona si unificarono: i sacrifici furono abbandonati lasciando al loro posto l’offerta di effigi da bruciare, mentre l’usanza di mascherarsi da fantasmi e streghe divenne parte integrante del cerimoniale. Malgrado l’avvento del Cristianesimo queste tradizioni, profondamente radicate nella popolazione, non vennero scalfite e l’antico rito celtico-romano rimase.

Visto che la Chiesa Cattolica non riusciva a sradicare questi antichi culti pagani, escogitò un tentativo per farne perdere il profondo significato: nell’835 Papa Gregorio spostò così la festa di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre, pensando di poter dare un nuovo significato ai culti pagani. Tuttavia l’influenza del culto di Samhain non fu sradicata e la Chiesa fu costretta ad aggiunse, nel X° secolo, una nuova festa: il Giorno dei Morti, celebrato il 2 novembre in memoria delle anime degli scomparsi che venivano festeggiati dai loro cari che, mascherati, accendevano dei falò. Tuttavia l’usanza e il significato dell’antico rito celtico del Fuoco Sacro sopravvive ancora in Inghilterra, dove il 5 novembre si festeggia il Guy Fawkes Day.

La tradizione di festeggiare la vigilia di Ognissanti ha dunque origini britanniche e più precisamente celtiche: la sera precedente al 1° Novembre era infatti chiamata “All Hallows’ Eve“, in seguito abbreviato in “Hallows’Even”, poi in “Hallow-e’en” ed infine in “Halloween”.

Ma il popolo dei Celti non usava mettere per iscritto le sue tradizioni, bensì le tramandava oralmente, così che di generazione in generazione le leggende e le credenze legate a questo giorno si sono arricchite di nuovi particolari. Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween si è andato così formando col passare del tempo. Molte delle attività svolte durante Samhain erano legate alla credenza che nella notte di fine estate le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero, ed oggi si sono sviluppate in vere e proprie tradizioni di Halloween. Da qui l’uso di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, o di apparecchiare la tavola per la cena di Halloween aggiungendo un posto in più, per rendergli omaggio. Altra usanza che si è andata affermando col tempo è quella di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne invece il cammino. La zucca intagliata, che rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween, è conosciuta ormai in tutto il mondo. Pochi, però, sanno a cosa si riferisce esattamente. Per trovare una spiegazione, bisogna risalire a una vecchia leggenda della tradizione irlandese, quella che parla di quell’anima prava di nome Jack.

Costui, una vecchia canaglia ubriacona e taccagna, che lavorava come fabbro, si trovava ad arrancare faticosamente verso casa nella notte di “Ognissanti” (All Hallows Eve), pieno di birra scura fin sopra gli occhi. Ma ormai il suo fegato era allo stremo dopo tante fatiche alcoliche, e quella notte stessa un attacco di cirrosi epatica sarebbe stata la sua condanna. La fortuna volle che il Diavolo, avido e in anticipo sui tempi, decidesse di reclamare la sua anima prima che il senno dell’irlandese svanisse del tutto. Jack, vista la sua pessima situazione, decise di giocarsi il tutto per tutto. “Senta, signor Diavolo, non potrebbe aiutarmi a prendere quella mela lassù, all’estremità di quel ramo? Le sarei grato per tutta la vita…”, gli disse. Il Diavolo, non vedendoci possibilità d’imbroglio, si mise sulle spalle di Jack, al fine di afferrare il pomo. Una volta, il suo superiore aveva imbrogliato l’uomo, con quel frutto, ma questo povero Diavolo, che non conosceva la legge del contrappasso, ignorò la valenza simbolica del gesto. Mentre lo afferrava, il furbo Jack incise rapidamente sul tronco dell’albero una croce, così che il Diavolo non riuscì a scendere, rimanendo appeso al ramo. Nel tentativo di impietosire Jack, il Diavolo gli promise di lasciarlo in pace per dieci anni. Ma Jack rilanciò: “Se la faccio scendere, signor Diavolo, lei mi deve promettere che non pretenderà mai più la mia anima”. Il Diavolo accettò, ma il fegato di Jack non tenne conto di questi accordi e un anno dopo decise che non ce la faceva più, così Jack morì. Siccome di andare in Paradiso proprio non era il caso, visti i suoi trascorsi goderecci, Jack si presentò alle porte dell’Inferno, ma il Diavolo gli sbarrò la strada. “Una promessa è una promessa”, disse furibondo, “pertanto, caro il mio Jack, vattene da qui: io non ti voglio.” Jack si guardò indietro, e vide solo buio, sulla via che avrebbe dovuto ricondurlo a casa. “Non mi può aiutare a trovare la strada, signor Diavolo?” Il principe delle Tenebre prese così un tizzone infuocato dalla fornace eterna e glielo lanciò. Jack, che aveva con se una grossa rapa, la intagliò e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente, per illuminarsi la strada. Da allora, nella notte di Halloween, se aguzzate bene la vista, vedrete una fiammella che vaga nell’oscurità alla ricerca della strada per casa. Quello è Jack O’Lantern.

La zucca subentrò poi quando gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia della metà del XIX secolo, una volta arrivati in territorio americano, non trovarono rape sufficientemente grosse da poter essere intagliate. Quel che trovarono fu invece una notevole quantità di zucche, degno sostituto della rapa. La zucca viene quindi utilizzata per tenere lontane dalle case gli spiriti dei defunti che, al pari di Jack, tentano di ritornare alla propria casa.

Oggi purtroppo poco rimane di queste antiche valenze, Halloween, la notte magica per eccellenza, è ormai assurta a simbolo per tutti gli appassionati di horror e diviene occasione, anche per chi non ama il genere, di travestirsi e partecipare a party di vario genere. È divertente, strana, diversa, trasgressiva, ci si traveste da fantasmi, Dracula, zombie e si balla… Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel 31 ottobre uno dei giorni più importanti nell’anno: la vigilia di un nuovo anno per la stregoneria. L’enfasi di Halloween è oggi posta sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni. E i bambini sono particolarmente influenzabili in questo campo, a cui l’industria cinematografica ha dato abbondante contributo nella glorificazione e promozione dei contenuti.

Forse, celebrando quella che è divenuta una delle feste più attese dell’anno, non sarebbe poi male ricordare che le origini di questa festività erano profondamente collegate ai ritmi delle società agricole, che celebravano i cicli naturali che scandivano le loro vite, ringraziavano la madre terra per i frutti del raccolto, ed esorcizzavano la paura della buia e fredda stagione invernale, identificata con la morte. Queste le origini della festa di Halloween, che poco a che vedere avevano con il sovrannaturale e molto con le reali difficoltà di una vita che dipendeva dalla benevolenza delle stagioni!

photo credit: ramyo via photopin cc

Tags: halloween, leggende e tradizioni Halloween

DIARIO DI UNA RAGAZZA INDACO

ANIME COMPAGNE - ANIME GEMELLE - ANIME DI FIAMMA GEMELLA

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L’argomento sicuramente più affascinante della reincarnazione riguarda le anime compagne e gemelle. Solitamente i rapporti conflittuali che abbiamo con qualcuno sono dovuti ad un karma negativo che deve bilanciarsi e divenire positivo, mentre se in passato ho avuto una relazione piacevole con qualcuno questa relazione adesso sarà ancora più bella. Solitamente ci si rincontra per equilibrare il karma ma ci si può rincontrare anche solo per puro piacere.

Ognuno di noi ha dei compagni spirituali con cui si instaurano dei rapporti diversi da quelli che si instaurano con tutte le altre persone che si incontrano nella vita. I nostri compagni spirituali sono di tre tipi:

1)anime-compagne
2)anime-gemelle
3)anima di fiamma gemella


Le anime compagne sono quelle che ci aiutano, che ci guidano, che ci illuminano.
Sono persone alle quali noi nella vita passata abbiamo fatto un favore e loro ci aiutano in questa vita.

Un’anima compagna può essere uno sconosciuto che ci aiuta quando ci si è fermata la macchina, un amico che ci dice qualcosa di illuminante e di chiarificante, una persona che ci sostiene e ci incoraggia o che  incontriamo al momento giusto come una sorta di angelo. 

Le anime compagne sono persone con cui ci troviamo bene e di solito la relazione con esse dura poco. 
Se dura nel tempo allora possono diventare anime gemelle nella vita successiva. 
Le anime gemelle sono i nostri amici speciali di questa vita.
Si tratta di anime compagne con cui si instaura un rapporto di amicizia molto più profondo.
Appena le incontriamo avvertiamo subito un senso di familiarità e ci troviamo immediatamente a nostro agio perché il rapporto ricomincia esattamente da dove era terminato, è come rincontrare un vecchio amico dopo molti anni. Si può trattare di amici o di familiari e il rapporto, che sarà comunque molto rispettoso, può durare anche per tutta la vita.

L’anima di fiamma gemella è una sola ed è l’altra metà del nostro spirito.
 E’ il nostro unico compagno spirituale e quasi sempre è del sesso opposto. Con lui abbiamo vissuto molte e molte vite. Quest’anima la  si riconosce subito perché appena la si incontra c’è un’attrazione immediata in quanto le anime si ricordano le une delle altre.

Nasce subito un rapporto speciale fra di loro ed il sentimento è reciproco.
L’anima di fiamma gemella è un’anima compagna e gemella in una persona sola, speciale.
In alcuni casi può essere anche un nostro fratello gemello.
Un aspetto interessante dell’anima di fiamma gemella è la somiglianza fisica: ci si può assomigliare nei lineamenti, soprattutto negli occhi.
Inoltre le aure sono congiunte da un arco di energia.

E’ bene però fare alcune considerazioni importanti a proposito dell’anima di fiamma gemella: è possibile che ci sia un karma negativo anche con essa ma c’è comunque un forte amore che trascende ogni negatività.
Inoltre non è detto che la si incontri in ogni vita poiché dipende da quanto è stato concordato antecedentemente.
Solitamente l’anima di fiamma gemella (con la quale siamo sempre in collegamento telepatico)si incontra quando entrambe   SIAMO GIUNTI AD UNO STADIO EVOLUTIVO UGUALE.

(Potete vedere piu nel dettaglio anche in questo posthttp://ragazzaindaco.blogspot.it/2013/03/piramide-terrestre-delle-relazioni.html ) 

domenica 27 ottobre 2013

CAMBIAMENTI

CAMBIAMENTI EPOCALI ENTRO L’INVERNO 2013-2014

L’umanità si può liberare dalla sua schiavitù
Qual’è la causa della schiavitù umana? Molti risponderebbero il sistema finanziario mondiale, l’élite globale, Bilderberg, Rothschild e così via. Il loro contributo è certo, ma perché miliardi di persone dipendono da questi pochi che dirigono il sistema finanziario? Perché la maggior parte crede in quel campo dominante che fornisce l’electtricità e alimenta tutti i mezzi di comunicazione. E’ il campo electromagnetico che possiamo vedere e usare ormai con facilità, ma che non può spiegare da solo l’organizzazione sublime delle forme viventi. Quella più essenziale è il cervello umano, in particolare, la materia bianca del cervello che non usa l’elettricità e genera quella sincronia che sentiamo come coscienza, presenza nonché l’imminenza di campi epocali ingenti. 
Guardando solo a chiese e governi, tutti dipendenti dal sistema finanziario, i media ignorano ciò che sta per succedere nei prossimi mesi e l’opportunità straordinaria di liberarci dalla sindrome della scarsità che ha afflitto tutta la storia umana per millenni.
I cambi più grossi riguardano il sole, la terra e tutti noi, terrestri.
Il campo magnetico solare, che è molto potente, sta per invertirsi da Nord a Sud entro i prossimi mesi. Questo evento avrà impatti su tutta l’eliosfera, una sorta di uovo magnetico largo circa un anno luce, entro il quale è immerso l’intero sistema solare (la distanza tra terra e sole è solo 8 minuti luce). I fisici solari hanno riconosciuto che il campo magnetico solare si inverte ogni 11 anni e quindi “don’t panic”, dice la  NASA, “è già avvenuto tante volte”. Sono d’accordo; il panico è inutile e nocivo. Dovremmo piuttosto capire perché l’inversione prossima è totalmente anomala rispetto a tutte quelle precedenti e quindi prefigura cambiamenti e rivelazioni sorprendenti. 
Sin dal dicembre 2008 c’è uno squarcio gigante – pari a 4-5 volte le dimensioni della terra – nella magnetosfera terrestre che invece è molto più tenue e abbastanza piccola in confronto a quella solare (70.000 km, circa 10 volte il raggio terrestre). Osservazioni da satellite più recenti hanno poi rivelato altri squarci giganti in varie parti, squarci che consentono al possente vento solare di penetrare dentro la magnetosfera terrestre e di… soffiarla via. Gli esperti dicono che la magnetosfera è tutta bucata e che non è più un schermo protettivo come lo era prima, non deflette più i raggi cosmici diretti verso la Terra. Perché gli esperti credono che i raggi cosmici siano pericolosi? Perché i raggi cosmici sono particelle ad altissima energia di “origine misteriosa”, dicono. L’origine “misteriosa” per me è un universo parallelo, vivo e intelligente, invisibile perché non interagisce con il campo elettromagnetico, l’unico campo osservato sia dai telescopi a terra che dalle sonde spaziali. Tuttavia i raggi cosmici testimoniano la sua esistenza e, soprattutto, un modo “nuovo” di comunicare. E’ il campo che unisce gli universi e non è elettromagnetico, ma quello che i fisici chiamano “nucleare debole” e che in linguaggio umano possiamo chiamare una comunicazione di cuore; infatti i “debole” “tocca” il cuore di ogni atomo – il nucleo – tanto da poter provocare una fusione nucleare o meglio una trasmutazione alchemica. Non è affatto la fine, al contrario è l’inizio di una nuova era; è la rivelazione annunciata da millenni, l’evidenza che esistono gli universi nel futuro e che la realtà non è affatto la tragica e assurda storia che conosciamo. Non è nemmeno la teoria del Big Bang come fanno credere i premi Nobel. La rivelazione fa crollare quasi tutta la “conoscenza” nonché buona parte della fisica ortodossa, ma è salutare. Per gli eretici come me, è la rivelazione che la magnetosfera terrestre è uno schermo al plasma che non ci ha affatto “protetto” dal “nemico” esterno, ha invece alimentato la millenaria illusione della separazione tra cielo e terra tra luce e tenebre.
Non abbiamo osservato l’universo reale, bensì uno schermo al plasma in 3D dove si proietta quella simulazione olografica che chiamiamo “universo”. Invece scopriamo che è solo un canale di una TV olografica – una matrix – composta di materia “normale” la cui forma più sofisticata è quella organica, soprattutto lamateria bianca che compone il cervello umano. La rivelazione implica un transito formidabile di mentalità, dalla mente grigia, la mente minore che crede al bipolarismo perché usa l’elettricità, alla Mente Superiore – la materia bianca – che non la usa. La mafia elettrica oggi domina gli stati “civili” i cui abitanti si lamentano delle scie chimiche e non si accorgono dell’inquinamento primo che affligge le loro menti: il bipolarismo. Non a caso le “democrazie” bipolari stanno franando…  Se la magnetosfera svanisce, la nostra Mente Superiore può fondersi con l’universo parallelo che è qui presente e intelligente e ci comunica tramite quella Forza straordinaria che è la Vita.  
Peraltro la magnetosfera terrestre mostra ingenti cambiamenti già da vari anni, come scrivo nel mio libro Baby Sun Revelation (in Italiano) di recente tradotto in tedesco Das Sonnenkind. Quindi la magnetosfera terrestre già stava svanendo e l’imminente flip del campo magnetico solare può accelerare questo processo, con effetti profondi su tutto, in particolare sulle menti umane che non si riconoscono più nei loro presunti “rappresentanti” politici. Gli avvistamenti di nuvole a forma di astronavi sono sempre più frequenti. Le astronavi sono composte di materia oscura – materia che non interagisce con il campo elettromagnetico – materia che è qui, genera calore e quindi il vapore acqueo che appare a forma di nuvola. Alieni? Forse cittadini dell’universo come lo siamo noi. Comunque per me le astronavi in cielo non sono la salvezza né una minaccia per il genere umano; sono la prova che abbiamo ignorato la Forza più possente della natura, l’unica che ci unisce agli infiniti mondi intelligenti e dimostra che la morte non esiste.
Io sono convinta che ci dobbiamo salvare da soli, dobbiamo ammettere che abbiamo dato credito e peso immeritato a un campo illusorio – quello electromagnetico, TV, cellulari, internet, etc. – e ignorato il lato luminoso della Forza, la Vita universale, che opera in modo speciale negli organismi in particolare quelli umani, dotati di postura verticale. Come mostro nel mio video - Le stelle cadranno dal cielo – la scomparsa della magnetosfera terrestre non è un pericolo per l’umanità. E’ la scomparsa dell’UTERO in cui siamo stati immersi per millenni, la Rivelazione che l’UNIVERSO è ORGANICO e INTELLIGENTE, ETERNO e INFINITO. E’ la RINASCITA di tutti gli umani che anelano a un mondo saggio, giusto e prospero, riconoscono l’evidenza che i limiti non esistono affatto. 
Se vogliamo vivere la realtà reale che finora è stata invisible, nascosta dallo schermo, la “mela” o magnetosfera che finora ha avvolto il pianeta, dobbiamo usare il lato luminoso della Forza, la VITA Universale; è ciò che gli antichi chiamavano il “Fiume della Vita” e i fisici oggi chiamano “corrente neutra debole”, una forza nucleare possente e benefica, portata da un flusso imponente e invisibile di massicci messaggeri i così detti bosoni Z. Usare il lato luminoso della Forza significa riconoscersi e amarsi, agire in modo tale da creare un mondo senza “nemici”, confini ed eserciti necessari a proteggerli. Quindi ti invito a sentire la Forza, a renderti conto che non è spirito, né è solo il lato oscuro, cioè solo il campo elettromagnetico. Il Suo lato luminoso è ciò che non possiamo vedere, ma che possiamo sentire come intuizioni, sensazioni, previsioni, eros, creatività, innovazione, emozioni. Quindi credi in te stesso.
Postato il 17 settembre 2013 by giulianaconforto
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DIARIO DI UNA RAGAZZA INDACO

Incontri karmici o destinici
"Se il vostro karma è di unirvi, succederà comunque. Se non lo è, niente che tu possa fare sarà in grado di modificare il corso della vita"










Poichè nessun incontro è casuale, ogni relazione, ed in particolare quella d’amore, ci offre la possibilità di scorgere una lezione da apprendere, di osservare le nostre dinamiche e superarle. In tal senso gli amori destinici sono una preziosa palestra per la nostra evoluzione.





UN INCONTRO SCRITTO NEL DESTINO

L’incontro con un’anima amata è sempre predestinato. È scritto nel destino così come nelle stelle e non avviene mai per pura casualità. Ciò che è raro non è tanto l’incontro (come si potrebbe credere) quanto il riconoscimento reciproco e la capacità di vivere questa esperienza serenamente. Che cosa ci impedisce di riconoscerci? Noi stessi. Le nostre paure. E soprattutto ciò che di noi rifiutiamo. Ecco perché il viaggio alla ricerca dell’altro è soprattutto un viaggio alla ricerca di noi stessi, al recupero di quelle parti di noi meno amate che ci rendono difficile vivere pienamente una qualsiasi esperienza d’amore. Come dicono i coniugi Hendrix dal libro“ Conscious loving”(“Amore consapevole”) :


“l’amore ha una forza potentissima. Se non sappiamo come usare questa forza, cadiamo facilmente vittima delle sue potentissime distorsioni dolorose. È la resistenza all’amore che causa problemi, non l’amore in sé. L’amore ha una luce fortissima e quando ci investe illumina anche le nostre parti oscure. Porta in superficie aspetti di noi che stiamo disperatamente cercando di tenere nascosti. Quando questi emergono nell’incontro e nel rapporto, spesso facciamo muro ed accusiamo l’altro e l’amore di essere causa dei nostri mali”.


Se noi per primi rifiutiamo noi stessi, come possiamo pensare che gli altri ci accetteranno? In realtà, quei modi di essere (apparentemente) sbagliati stanno tentando di portare un equilibrio nella nostra vita; forse stanno lì per difenderci, o per renderci meno vulnerabili, o per farci funzionare bene nella società e, per quanto incredibile possa sembrare, stanno cercando di aiutarci.

Nel tentativo di colmare un nostro bisogno, vengono però attuate dinamiche che non sono quelle giuste e che spesso ci arrecano dolore o frustrazione impedendoci di dare e ricevere amore. Accettare quei modi di essere vuol dire, allora, porsi in ascolto di noi stessi ed entrare in contatto con il bisogno che ne è alla base. Ascoltandoci possiamo capire quale bisogno stiamo cercando di colmare e ci predisponiamo a trovare un modo nuovo per soddisfarlo. È importante allora ricordare che ogni atto d’ascolto è prima di tutto un atto d’amore. Soltanto imparando ad ascoltare noi stessi e a conoscerci possiamo veramente ascoltare l’altro e ri-conoscerlo. Ogni atto d’amore rivolto a noi stessi è un atto d’amore che facciamo all’altro. È qui che iniziamo ad incontrarlo prima ancora di averlo incontrato davvero.





L’INCONTRO IMPOSSIBILE

Non c’è dubbio: l’incontro con un’anima amata è sempre predestinato. L'anima, prima di incarnarsi, prevede il giorno e il luogo di tutti gli incontri importanti, ma lascia al proprio libero arbitrio come reagirà a quell'incontro e che cosa ne farà nella propria vita. E' questo il rapporto tra libero arbitrio e predestinazione.

È scritto nel destino e non avviene mai per pura casualità. Ciò che è raro non è tanto l’incontro quanto il riconoscimento reciproco e la capacità di vivere questa esperienza serenamente.

Prendiamo in considerazione un tipo di sofferenza specifica: la sofferenza di chi ha un incontro d'amore fortissimo (quasi fatale), un contatto o in qualche modo sessuale o una breve relazione, e poi d'improvviso vede l'altro allontanarsi e rifiutare la relazione.

Questo tipo di incontro è sempre caratterizzato:

- da un iniziale forte impatto emotivo quasi istantaneo (le due persone hanno la sensazione di conoscersi da sempre): si può parlare di colpo di fulmine, o di amore a prima vista o di forte attrazione;

- da una forte reciprocità del sentire (non è mai uno solo che prova qualcosa)

- da una relazione: a volte sessuale, a volte quasi sessuale, altre volte solo emotiva

- da un brusco allontanamento dell'altro

- dalla disperazione (apparentemente senza motivo) di chi vede l'altro allontanarsi

- dalla non accettazione di chi vede l'altro allontanarsi ("se è quello che abbiamo vissuto era vero, perché sta finendo?")

- dai tentativi di riportare l'altro a sé

- dall'impossibilità di riportare l'altro a sé nelle modalità iniziali (l'altro forse è disposto ad accettare la nostra amicizia, ma si sottrae a una relazione d'amore o sessuale)



Perchè l'anima si rifiuta?

Due sono (di solito) le possibilità:

1. l'anima dell'altro ha fatto un percorso di consapevolezza diversa durante le incarnazioni individuali e ora il suo modo d'amare non è in risonanza con il nostro. L'anima, infatti, entra in contatto con un'altra sempre per effetto di risonanza (secondo la legge della fisica quantistica per cui "il simile attrae il simile"): ora potrebbe essere che il vecchio sentimento faccia da calamita (è lo stesso), ma poiché il modo di amare attuale è diverso, pian piano l'effetto calamita scompare;

oppure, l'effetto calamita è dato dalla nostra parte ombra, cioè da quella parte non ancora illuminata dall'amore che è molto simile a quella dell'altro. Anche in questo caso però l'effetto calamita presto scompare perché evidentemente uno dei due sta cercando (nella propria esistenza) di illuminare proprio quella parte ombra che gli impediva d'amare e ora sta facendo dei passi in avanti che lo stanno portando a un grado più alto di risonanza d'amore.

Per dirla in due parole: una delle due anime sta imparando o ha imparato ad amare di più e la sua luce è troppo forte per essere sostenuta dalla parte in ombra dell'altro che non è ancora in grado di sostenere quel grado d'amore.



2.l'anima dell'altro ha fatto un programma di vita diverso per questa attuale incarnazione, in cui l'incontro con noi è previsto (vi è comunque una grande lezione), ma non prevede una relazione con noi



In entrambi i casi la lezione per noi è quella del lasciar andare: ovvero, lasciare che l'anima dell'altro vada dove più desidera, perché la lezione più grande d'amore è sempre quella di lasciare libero colui/colei che si ama.

Tanto più cerchiamo di far restare l'altro al nostro fianco (anche al di là della sua propria volontà) tanto più il nostro amore è egoistico: il nostro amore non è rivolto all'altro, ma al nostro stesso ego, alla nostra soddisfazione e non a uno scambio profondo che ci alimenta.

La legge del lasciar andare non dice che lasciando andare l'altro, questi se ne andrà: dice piuttosto che "lasciando l'altro libero di andare, questi potrà scegliere che direzione prendere e nulla gli impedisce di tornare verso di noi con una consapevolezza diversa".

Anche perché, a livello di anima, noi siamo sempre uniti.

Il trattenere l'altro è, però, un non-amore: è per questo che spesso l'anima che sceglie un percorso di consapevolezza d'amore prima o poi incappa in questa prova così dolorosa. Non solo. L'ostinarsi a volere un amore impossibile (o divenuto tale) crea una sofferenza fortissima: non è l'amore impossibile che crea sofferenza, ma il nostro restarvi attaccati.





ANIME RIUNITE PER UN COMPITO D’AMORE

Cosa succede quando due anime si riuniscono e realizzano il proprio amore?

La risposta è quasi sempre la stessa: finiscono molto spesso per condividere un “compito d’amore” proiettato al di là della propria individualità e che si espande su tutti gli esseri umani.

In altre parole, l’esperienza dell’amore totale che avviene tra due anime non è mai frutto del caso: prima di riconoscere l’altro, l’anima ha percorso un lungo cammino in cui si è riconosciuta, imparando ad amare se stessa; ha confrontato le proprie paure, le proprie debolezze e ha imparato ad accogliersi e a nutrirsi come una madre farebbe con il proprio bambino. In questo contatto di amore profondo con se stessa, l’anima ha aperto le porte a un tipo di amore condivisibile solo con chi ha raggiunto un’identica consapevolezza e un identico senso d’amore per sé e per gli altri.

Se due anime sono in grado di fare esperienza l’una dell’altra è perché hanno lavorato individualmente e con la stessa intensità verso la conoscenza e la sperimentazione dell’amore: quando il loro amore si fonde, dà vita a un amore più grande che si manifesta intorno coinvolgendo il mondo circostante.




I SIGNIFICATI NASCOSTI DEGLI INCONTRI E DELLE RELAZIONI

I meccanismi del karma, tendono a metterci in relazione con tutte le persone con le quali c'è stato un rapporto, di qualsiasi tipo, in vite precedenti, al fine di pareggiare il bilancio karmico esistente. In una vita ognuno di noi stabilisce relazioni dei più svariati generi, dalle amicizie alle inimicizie, dai rapporti di collaborazione a quelli di lavoro, dagli amori alle passioni, fino anche ai conflitti più o meno duri.

Fermo restando che non tutte le persone che incontriamo hanno necessariamente legami karmici con noi, dobbiamo comunque tenere presente che ogni incontro può avere uno specifico significato legato al tipo di relazione karmica esistente con quel soggetto.

Si sentono spesso persone che si lamentano di fare continuamente incontri sbagliati, esperienze relazionali negative, di collezionare delusioni amorose e così via, ma questo potrebbe accadere proprio perchè si tende unilateralmente ad attribuire ad ogni incontro lo stesso significato, ignorando il fatto che in realtà questo potrebbe essere del tutto diverso ed avere a che fare con meccanismi karmici o evolutivi di tutt'altro genere.

Ciò che sarebbe più sensato fare, è di cercare di capire di volta in volta quale può essere il significato più profondo e nascosto di un incontro, senza incaponirsi unilateralmente sullo stesso significato, che per taluni sembra essere l'unico esistente. Karma a parte, bisogna inoltre considerare che certe entità superiori più evolute dell'uomo (gerarchie angeliche), certe volte fanno in modo di 'combinare' certi incontri apparentemente casuali, perchè si ritiene che attraverso quell'incontro possa scaturire qualcosa di utile per i soggetti interessati dal punto di vista evolutivo.

Il modo migliore di approcciarsi alla relazione sarebbe quindi quello di mettersi nello stato di 'ascolto' verso l'altro e anche verso sè stessi, in modo da attivare quella capacità intuitiva e percettiva superiore che permette di cogliere certe sottigliezze che normalmente sfuggono allo stato di coscienza ordinario, e che possono rivelare la natura più profonda e nascosta dell'incontro. Quando è possibile, sarebbe inoltre di grande utilità un'analisi sinastrica astrologica, che incrociando le rispettive configurazioni planetarie di nascita può fornire numerose e importanti indicazioni circa il significato e le potenzialità dell'incontro.

La persona che incontriamo, solo raramente può essere una potenziale 'anima gemella', nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di incontri da pareggio karmico oppure finalizzati in qualche modo alla nostra crescita evolutiva, che può avvenire attraverso le più svariate modalità, senza escludere che comunque esistono anche gli incontri casuali e che certi altri sono dovuti a libere scelte, al di fuori di alcun legame di necessità karmica o evolutiva.

Qualcuno può presentarsi di fronte a noi per riscuotere, senza esserne consapevole, un piccolo o grande credito karmico che gli dobbiamo; qualcun'altro in debito con noi può fare la stessa cosa nei nostri confronti; qualcuno lo incontriamo perchè ha qualcosa da insegnarci, oppure perchè ha qualcosa da imparare da noi, o magari entrambe le cose; qualcuno possiamo trovarcelo di fronte perchè faccia da specchio mostrandoci certe nostre caratteristiche di cui non siamo consapevoli, ma che dobbiamo vedere se vogliamo evolverci; qualcuno può avere un certo percorso, che potrebbe essere culturale, spirituale o di altro genere, da intraprendere in comune con noi.

Questi sono soltanto alcuni dei possibili significati nascosti di un incontro, ce ne possono essere moltissimi altri. Per questo sarebbe così importante cercare di capire caso per caso, attraverso una conoscenza graduale, chi è la persona che incontriamo e che cosa possiamo fare con essa, evitando di intestardirci sul fatto che potrebbe essere il partner ideale, salvo poi rendersi conto che non è così e magari maledire il malcapitato/a (che sul piano evolutivo poteva avere tutt'altri scopi da quelli che abbiamo pensato) o chi ce lo ha fatto/a incontrare.




 


DIARIO DI UNA RAGAZZA INDACO



Allucinazione visiva o realtà alternativa??
Allucinazioni Ipnagogiche o sogno lucido?
 
 



Se mentre dormite,vi svegliate all'improvviso e appena aprite gli occhi vedete nella vostra camera Ragni che si muovo,Farfalle,Geki,Esseri di varie forme,Energie in movimento e tanto altro,che poi svaniscono davanti ai vostri occhi,non temete!Non state impazzendo!O almeno,io stessa non sono impazzita,quindi sono qui per rassicurarvi.Queste sono delle esperienze mentali così vivide e nitide che sembrano reali. Questo articolo nasce,proprio per poter fare chiarezza su questo "fenomeno" particolare.Di seguito troverete il risultato di ricerche,effettuate nel corso delle mie stesse esperienze.
 
 
Solitamente,ciò che non riusciamo a vedere materialmente e che non conosciamo ci spaventa.Avendo vissuto personalmente queste esperienze,sò che ci possono essere emozioni contrastanti nel vedere queste manifestazioni che io chiamo,Energetiche.
 
Vediamo allora,le varie "interpretazioni" su queste "facoltà" sia scientifiche,psicologiche che spirituali.

 

Secondo la scienza e la psicologia queste esperienze assumono il nome di illusione ipnagogica.

Che cos'è l'Illusione Ipnagogica
 
Lo stato ipnopompico è lo stadio che porta dal sonno alla veglia. In tale fase, come pure in quella che viceversa porta dalla veglia al sonno (detta "stato ipnagogico"), il cervello può avere delle sensazioni, in particolare visive e uditive. A volte si può essere lucidi mentalmente nel momento in cui si palesa una allucinazione visiva, potendo addirittura in taluni casi decidere in quell'istante cosa si vorrebbe che si raffigurasse o meno. Tali immagini vengono facilmente dimenticate, ma talvolta possono essere addirittura scambiate per esperienze realmente vissute.


Le illusioni o allucinazioni ipnagogiche sono esperienze intense e vivide che si verificano all'inizio di un periodo di sonno e avvengono spesso in aggiunta delle paralisi ipnagogiche.

Questa fase dura da qualche secondo a diversi minuti in cui alcuni o tutti i sensi, ma in particolar modo vistaudito e tatto, possono risultare coinvolti e frequentemente è molto difficoltoso per il soggetto distinguere l'allucinazione dalla realtà. 



Lo stato ipnagogico

Come ha riassunto Margnelli [1993], il principale significato scientifico dello studio dello stato ipnagogico consiste nell’"osservare dal vivo" come il cervello fabbrica i sogni. Lo stato ipnagogico è la fase di transizione dalla veglia al sonno. Durante tale stadio dell’addormentamento si presentano frequentemente allucinazioni del tutto fisiologiche.

Stato ipnagogico propriamente detto è pressoché abolito il controllo volontario sul corso e sui contenuti mentali (frammentazione del pensiero). In questo stato di coscienza prevale la comparsa spontanea e intrusiva di immagini incontrollate, generalmente statiche e dettagliate. 

Tali allucinazioni ipnagogiche si presentano come inserti isolati e bizzarri, generalmente di tipo visivo, che appaiono spontaneamente come provenienti da una regione esterna alla consapevolezza. Il soggetto si pone nei confronti di queste allucinazioni come spettatore passivo. I flaches allucinatori ipnagogici si presentano come immagini fortemente sensorializzate della durata di pochi secondi ciascuna, generalmente isolate, di cui non è possibile controllarne l'apparire, il contenuto e la durata. 

Durante questo stato è abolita la consapevolezza dell'ambiente esterno e il testing di realtà è parzialmente efficiente. La tonalità affettiva basale durante l’esperienza è prevalentemente priva di emozioni, ma talvolta può accadere che al sopraggiungere dell’allucinazione il soggetto possa reagire con stupore, sorpresa o soprassalto. 

Generalmente l'impressione corporea è di profondo e diffuso stato di rilassamento, ma possono anche comparire modificazioni della sensibilità somatocenestesica e propriocettiva. Da un punto di vista psicodinamico predomina il processo primario-inconscio, con un’attività mentale che segue una logica associativa.

Esperienze oniro-simili Comprendono esperienze pre-oniriche, o francamente oniriche, nelle quali il pensiero è organizzano in fugaci successioni allucinatorie con la tipica consequenzialità scenica del sogno. La caratteristica delle immagini allucinatorie di questa fase consiste nella loro organizzazione in sequenze narrative articolate in brevi episodi. Il soggetto allucina, con partecipazione personale, la propria presenza nello spazio onirico. 

Sono completamente aboliti il controllo volontario sul corso del pensiero, il testing di realtà e la consapevolezza dell'ambiente esterno. L'impressione corporea è generalmente assente. Si assiste ad una lieve modificazione del senso del tempo. Da un punto di vista psicodinamico predomina nettamente il processo primario-inconscio.



Le paralisi ipnagogiche nel sonno

Sebbene non rappresentino una vera e propria patologia a se stante, possono presentarsi in individui che non hanno altri particolari disturbi. Si tratta di un fenomeno estremamente affascinante, ma che può essere anche "terrificante", come io stessa ho sperimentato. Scopriamo insieme perché.

Per paralisi del sonno o paralisi notturna si intende l’impossibilità di muovere l’intero corpo poco prima di addormentarsi o subito dopo il risveglio. La persona colpita rimane perfettamente cosciente, riesce a vedere e sentire ma non può parlare o alzarsi per un tempo solitamente breve, anche se al soggetto interessato può sembrare senza fine per la notevole tensione che accompagna l’esperienza. Talvolta (soprattutto quando il tutto è accompagnato da allucinazioni ipnagogiche) il soggetto tenta di urlare ma non vi riesce a causa della paralisi muscolare e prova un enorme senso di frustrazione e disperazione. I movimenti oculari rimangono invece intatti.
(Chiariamo subito che si tratta di un disturbo benigno ma se si presenta spesso è necessario parlarne con un Neurologo)


La prevalenza della paralisi del sonno nella popolazione generale è approssimativamente del 6,2% mentre ben il 30-50% dei pazienti affetti da Narcolessia sperimentano questo disturbo.

Studi polisonnografici hanno riscontrato che individui con la paralisi del sonno avevano intervalli inferiori al normale tra un sonno REM e l’altro e presentavano un sonno non-REM accorciato. Questo porta a ritenere che un disturbo nel regolare ciclo del sonno possa istigare un episodio di paralisi del sonno.

Un altra teoria coinvolge la Melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola Pineale del cervello (anticamente chiamata anche “terzo occhio“).
La Melatonina in circostanze normali regola la popolazione neuronale serotoninergica, ovvero agisce governando quei neuroni capaci di utilizzare la Serotonina come neurotrasmettitore.


La Melatonina raggiunge il suo picco di secrezione durante il sonno REM.
Alterazioni nella secrezione di Melatonina in determinati momenti del sonno, potrebbero portare alla mancata disattivazione di quella popolazione neuronale che sta “producendo il sogno”, sotto uno stimolo(ad es. ambientale) che normalmente porterebbe ad un risveglio completo. Questo spiegherebbe perché si può sperimentare la paralisi pur essendo mentalmente “svegli”: se la popolazione neuronale rimane attiva, porterà le caratteristiche del sonno REM (e quindi del sogno) anche nel mondo della veglia.


Per il "Centro Studi e Ricerche sulla Psicofisiologia degli Stati di Coscienza" di Milano, troviamo questa spiegazione: 

L’allucinazione è una percezione che avviene quando la corteccia sensoriale è attivata in assenza di una corrispondente stimolazione dei recettori periferici, in altre parole è una percezione senza una fonte esterna (Ferrio, 1970; West, 1999). 

In ambito cognitivista (Horowitz, 1975) l’allucinazione è definita come un’esperienza mentale che si manifesta in forma d’"immagini" derivate da una fonte di informazione interna, o percezioni erroneamente giudicate come provenienti da input esterni. 

Le allucinazioni hanno le seguenti caratteristiche [WEST, 1962]: fisicità, involontarietà ed intrusività, cioè non è possibile controllarne il sopravvenire, il contenuto e la durata, ma soprattutto hanno la qualità di "essere al di fuori" dell’osservatore.

In questa rassegna l’interesse è focalizzato sulle allucinazioni da deprivazione sensoriale, ipnagogiche, psichedeliche e psichiatriche, ma esperienze di tipo allucinatorio sono comunemente presenti in molti altri stati modificati di coscienza: transe ipnotica, estasi mistica, transe medianica, transe sciamanica, stati di possessione, esperienze extra-corporee, vissuti di pre-morte, abductions, meditazione... [Gagliardi, 1993; West, 1999], è in ogni caso presumibile che il processo allucinatorio sia basato su comuni moduli neuropsicologicamente determinati.







Vediamo ora,come queste esperienze vengono "trasmutate" in qualità,mi piace chiamarle cosi,provienenti dalle facoltà dell'apertura del terzo occhio o ghiandola pineale e quindi scaturite da un evoluzione,consapevole e non,spirituale.





L'ESPERIENZA NELLA QUINTA DIMENSIONE
LE ALLUCINAZIONI O VISIONI IPNAGOGICHE 

“LO STATO QUANTICO” di Adriano Violato e Antonella Trevisiol

C’è una quinta dimensione, oltre a quelle che l’uomo già conosce. Ci appare con colori palpabili, penetranti avvolgenti, con propria fonte, indescrivibili, per noi, perchè mai visti, una meraviglia.

La percezione è che si entra in uno stato di passività mentale, il cervello raccoglie i messaggi che pervengono automaticamente e alcune informazioni arrivano con correnti antidromiche, cioè in doppia direzione, è come se la stessa informazione abbia due ordini di riflesso: somato-psichico e psico-somatico, e questo, anche se le informazioni sono da tradurre, non ci spiazza. 


E’ senza limiti, o ancora non si conoscono e può essere scambiata, in certi casi confusa con molti termini o spiegazioni ed esperienze apparentemente simili ma nella sostanza differenti.

A tutti viene data la possibilità di accedere. Solo il guerriero di "pura luce" andrà oltre.

The Twilight Zone, Ai Confini della Realtà, o "altri stati modificati di coscienza": transe ipnotica, estasi mistica, transe medianica, transe sciamanica, stati di possessione, esperienze extra-corporee, vissuti di pre-morte, abductions, meditazione, hypnagogic trans, sono alcuni termini che diverse "persone sensibili" (per loro natura o per esperienze speciali, non per patologie in essere) usano per descrivere qualcosa di non scientificamente chiaro o riscontrato dalla Medicina Ortodossa ma speciale quando accade.
Ma preferiamo identificarlo e chiamarlo "STATO QUANTICO".


Abbiamo iniziato questo viaggio sperimentando come aprire una porta verso il buio senza vivere il buio, senza tormenti e aspettative.
Dopo aver praticato specifici esercizi di postura e respirazione, sempre come fosse la prima volta, fatto i test sulla asimmetria e stimolato la placca delle visioni ipnagogiche, abbiamo ottenuto dopo breve tempo il "primo e secondo repère", cioè  la percezione di lievi dolori come vibrazioni al labbro superiore, disagio e fastidio alla gamba sinistra e dopo poco una sensazione di pelle d’oca in tutto il corpo, il "terzo repère". C’è chiarezza e lucidità in noi, e, con l’aiuto del buio totale nella Dark Room 432hz®, la camera della Perfetta Alchimia Interna, supportato da Antonella, ho la certezza della ottenuta carica della placca ipnagogica. Anche se si pratica di giorno e non nel preipnico (praedormitium), prima del sonno profondo, si può richiamare la condizione ottimale alla percezione dello "stato quantico".

Lo stadio ottimale per "il salto quantico" si matura dopo il terzo giorno nella Dark Room 432hz® , dove:

1) gli esercizi respiratori e psicofisici, l’ attivazione della ghiandola carotidea,
2) l’accensione della placca delle visioni ipnagogiche con il metodocalligaris® ,
3)  nella ghiandola pineale avviene la trasformazione ormonale di numerosi impulsi neurali e sensoriali, ricevuti attraverso i sensi. L’ormone più importante secreto dalla pineale è la melatonina e la sua funzione è di influire attraverso l’ipotalamo sul segmento anteriore dell’ipofisi. Nell'aspetto energetico, la pineale è uno dei ricettori che attraverso i sensi e le amigdale riceve le Vibrazioni. Le amigdale sono collegate attraverso le fibre nervose con numerosi centri cerebrali, prima di tutto con la neocorteccia, la corteccia visuale ed il talamo. Tutte due le ghiandole hanno numerosi ricettori e partecipano nella creazione di neurotrasmettitori come: la dopamina, serotonina, norepinefrina, epinefrina ecc. La scienza ha dimostrato in una certa misura il collegamento tra le amigdale e le emozioni, affermando che le ghiandole producono la risposta emozionale prima che i centri corticali (pensanti) riescano a registrare del tutto l’evento. Nell’aspetto energetico le amigdale sono dei sensori per le vibrazioni ricevute attraverso i sensi che si riducono poi, attraverso le informazioni supportate dalla ghiandola carotidea, in Vibrazioni d’Intelligenza. Queste Vibrazioni d’Intelligenza Pura vengono elaborate dalla mente e ritornano tradotte nell’impermanente realtà,

4) ed ecco che si attiva il “Terzo Occhio e si entra in una “favola vera” ottenendo “la sincronizzazione o stato quantico”.


Possiamo raccontare la meraviglia della dimensione nel vissuto pluridirezionale, abbiamo incontrato risposte date da non domande, come dei puzzle in via di completamento e ci indirizzavano a non luoghi conosciuti. Comunque sempre calmi, lucidi e consapevoli. E’ un bel film dove gli appunti sono preziosi e un registratore è di aiuto.
Trovo piuttosto ironico, dopo la mia esperienza nella Dark Room 432hz® , il fatto che con il termine allucinazioni o allucinazioni ipnagogiche si voglia spiegare tutte le esperienze mistiche, paranormali e sciamaniche, viaggi astrali, contatti con energie sottili, visioni ecc. Non comprendo perché quando non si riesce di spiegare uno stato alterato di coscienza o un enigma della mente, anche quando questi stati sono ottenuti senza stimoli esterni e chimici e non nel preipnico cioè di giorno e con tutti i sensori attenti e attivi, sia considerato lo stesso “allucinazione o illusione” e lo si definisca “allucinante”.

A mio parere “l’essere umano può sperimentare tutti gli stati alterati, senza l’uso di stupefacenti o allucinogeni”, perché il tutto è nella sua essenza.
Fondamentale ed indispensabile è crearsi il terreno ottimale, attivando i centri di potere nel centro del cervello ed ecco che le allucinazioni ipnagogiche, per noi stato quantico, nella Dark Room 432hz®  saranno affascinanti e lucide.





ALLUCINAZIONI O VISIONE REMOTA (REMOTE VIWEING): I SEGRETI DI UN NOSTRO TALENTO ACCANTONATO?

Il grande dibattito sui nostri più o meno utilizzati talenti e facoltà, inclusa la Visione Remota, non di rado si riversa nel grande tema dell’evoluzione della specie umana.
 
Per alcuni, in epoche relativamente recenti, il nostro percorso si distinguerebbe per una progressiva perdita, più o meno consapevole, di alcune delle nostre facoltà più significative.

Pertanto, ammesso che la vista abbia ancora il monopolio dei sensi, pare che oggi sappiamo vedere solo tramite gli occhi, ignorando altre capacità di visione legate alla nostra mente ed alle nostre sensazioni.Ossia, pare che abbiamo nettamente ridimensionato il peso attribuito ai nostri istinti, alle nostre capacità intuitive, credendo, invece, solo a ciò che i limitati sensi fisici ci permettono di vedere.

Invero, il sorgere di una nuova generazione di uomini (In-divisuus Olisticus)antropologicamente, fisiologicamente, psicologicamente e culturalmente, diversa dalla precedente, con una spiccata sensibilità e sensorialità, tende un po’ a rivalutare il discorso. Tuttavia, in linea di principio, sino all’avvento dell’era appena iniziata, di fatto, per un simile depotenziamento sensoriale, siamo diventati meno consapevoli di molte sfaccettature della realtà.

La capacità di vedere oggetti, persone, situazioni distanti nel tempo e nello spazio è una delle varie facoltà che si sono progressivamente affievolite.
Di fatto, tra le così dette esperienze di percezioni extra-sensoriali (extra-sensory perception –ESP) c’è la Visione (Remote Viewing –RV), una capacità che ci consente di ottenere delle impressioni su qualcosa che si trova distante (nello spazio e/o nel tempo) tramite le nostre facoltà paranormali.
Di norma, un soggetto che vede a distanza, si ritiente che riesca a fornire una serie di informazioni su un oggetto che non può vedere fisicamente.


IL CONTESTO
Tra la fine degli anni 60 e gli inizi del 70, soprattutto negli States, ha iniziato a diffondersi una grande attenzione per i fenomeni dell’occulto e psichici e molti hanno cercato di di dare a loro una veste pseudo-scientifica.

L’emergere della New Age e la popolarità del movimento intitolato al potenziale umano ha innescato un mini-rinascimento rinnovando l’interesse per gli studi sulla coscienza e gli studi psichici riuscendo ad ottenere anche una serie di finanziamenti per compiere delle ricerche. Così, tra gli altri campi analizzati dalla parapsicologia, si è sviluppato il tema della psicocinesi (la capacità mentale di interagire con oggetti inanimati o, talvolta, anche animati).

Un altro ambito riguarda le esperienze pre-morte (la NDE – Near Death Experiences) testimoniate chi si risveglia dal coma o da chi si trova ad un passo dalla morte.
Uno dei campi di indagine più fertili, è stato, però, proprio l’ESP (ExtraSensory Perceptions) che si concentra su tutti i tipi di informazioni ottenute al di fuori dei cinque sensi. Ed è proprio in un simile contesto che si inserisce la Vista Remota, al momento ritenuta un ibrido tra scienza e parapsicologia.

Ad aumentare l’alone di mistero che la circonda è la sua origine legata ad un segretissimo progetto condotto dalla CIA negli anni della Guerra Fredda, poi esternato da una serie di ex-agenti partecipi delle operazioni.

Il termine Visone Remota è stato introdotto da due parapsicologi, Russel Targ e Harold Puthoff nel 1974 .Pertanto, lo stato dell’arte, al momento, vede una prima serie di esperimenti scientifici, degli anni 60-70, che sembra abbia dato una serie di risultati positivi, non confermati, però, dagli studi più recenti, svolti in condizioni rigorosamente controllate.

Quindi la Visione Remota, resta, come tutti gli altri fenomeni di percezione extra sensoriale, una pseudo-scienza.

CHE COSA E’ LA RV.
A detta dei fautori della RV chi ne è dotato, è in grado di raccontare quanto sta accadendo in un luogo remoto o di descrivere in modo approfondito e dettagliato eventi e circostanze occorsi nel passato.

Le tecniche di insegnamento dell’RV si basano sull’idea che tali facoltà non si possono apprendere o trasmettere studiando, tuttavia si può imparare ad allenare e ad espandere le proprie facoltà percettive. È un po’ come avviene quando frequentiamo un corso di somellier: lentamente impariamo a riconocere ed affinare le nostre capacità visive, gustative ed olfattive.

I trainer di RV hanno, dunque, come obiettivo, di insegnare a trasferire le informazioni dal subconscio alla coscienza vigile, dove possono poi essere decodificate, rese comprensibili ed espresse con chiarezza.

Nell’ambito degli studi di RV ci sono due scuole contrapposte: l’una sostiene che non funziona, l’altra che funziona sempre.
Invero, entrambe le parti hanno ragione ed entrambe hanno torto.
Ci vogliono molta costanza, pazienza ed una lunga pratica ma alla fine, sempre secondo i sostenitori, i viewer più esperti possono ottenere dei risultati positivi fornendo descrizioni incredibilmente accurate e senza errori.
Le informazioni sembra che provengano da un campo di pure informazioni, non energia, detto “the Matrix”.

“The Matrix” pare sia dietro ogni processo energetico e che i normali strumenti non possano rilevarlo. Sembra sia nell’ambito del mitico, aristotelico etere mitico, che i fisici sanno esistere ma non riescono a rilevare sperimentalmente.
The Matrix è anche descritto come la conoscenza universale, collegata in piccola percentuale ad ognuna delle singole conoscenze individuali.
Non ha nulla a che vedere con la famosa saga cinematografica omonima, qui è semplicemente il pensiero universale che agisce con il personale, in una prospettiva molto olistica.

Così per i sostenitori della RV la coscienza originale ha un incalcolabile numero di connessioni al pensiero generale.
Ogni connessione è progettata per una determinata percentuale del tempo della Vita (intesa come la Vita in generale, non l’individuale).
Ogni connessione è legata ad uno specifico personaggio che vive l’esperienza di una singola vita, circondato da altre particolari entità, tutte contenute nel loro insieme nell’illusorio spazio/tempo chiamato “Realtà”.
Ed ancora, ogni individuo è in grado di entrare in contatto, tramite la propria connessione, con il pensiero generale, che contiene ogni dato di ogni singolo luogo ed esistenza, in ogni tempo.

La capacità di avvalersi di tali tecniche e di descrivere ogni cosa, in ogni momento, e qualsiasi persona o situazione, è la Vista Remota. Il temine “viewing”, invero non è molto corretto per descrivere il processo in atto in quanto i Remote Viewer oltre ad ottenere delle immagini, possono anche percepire odori, sapori, suoni, e molte altre sensazioni corredate da dati emotivi e concettuali.
Il “remote viewer” spesso lavora con una persona (tasker) che lo guida verso ciò che deve vedere (target).

Fondamentale è il fatto che il viewer non ha nessuna idea o conoscenza del luogo nel quale deve andare ossia è “cieco”. Potrebbe essere qualsiasi cosa, ovunque ed in qualsiasi momento.

Ciononostante, riesce a descrivere nel dettaglio tutti gli aspetti del target.
La RV è stata utilizzata per individuare persone rapite (come è capitato nel 1981 quando è stato rapito dalle Brigate Rosse un generale), per identificare il luogo preciso dive si sono schiantati aerei, per lo spionaggio internazionale.
Malgrado sia stata utilizzate per fini governativi, la RV, ammesso che esista, resta, comunque, una nostra facoltà personale.
E sebbene ci siano dati statistici che dimostrano quanto sia servita per azioni meritorie (ritrovare dispersi, rapiti,…) oltre che per altre di dubbia validità, resta il fatto che è un talento che ciascuno di noi potrebbe/dovrebbe sviluppare anche in un ottica di Wellthiness.



(Testi tratti da:Wikipedia,WellthinessBlog,Nuke.darkmeditation,dispenze personali)